Alimentazione delle vacche per la filiera del Parmigiano Reggiano
Da oltre vent’anni la nostra azienda è specializzata nella produzione di mangimi per vacche da latte, che rientrano nella filiera produttiva del formaggio Parmigiano Reggiano, una delle eccellenze gastronomiche di Parma e provincia conosciuta in tutto il mondo.
In questo articolo vogliamo presentare il regime alimentare previsto dal consorzio del Parmigiano Reggiano, che nel corso degli anni ha tutelato la filiera impostando un regolamento per l’alimentazione delle vacche produttrici di latte, cioè gli animali in lattazione, a tutela della qualità del prodotto, che comprende gli animali “in asciutta” e le manze dal sesto mese di gravidanza.
Nella razione giornaliera delle mucche, almeno il 50% della sostanza secca dei foraggi deve essere rappresentata da prodotti locali, che devono essere in parte provenienti dalla stessa azienda agricola.
La razione di base, costituita dai foraggi, deve essere integrata con mangimi in grado di bilanciare l'apporto dei vari nutrienti della dieta. La sostanza secca dei mangimi non deve superare quella dei foraggi (rapporto foraggi/mangimi non inferiore a 1), di cui il 75% deve provenire dal Comprensorio del Parmigiano Reggiano. Non possono essere somministrati alle vacche da latte alimenti che alterano il sapore e le caratteristiche tecnologiche, alimenti contaminati o in cattivo stato di conservazione.
I foraggi ammessi per l’alimentazione delle vacche da latte sono:
Possono essere utilizzati anche i foraggi disidratati ottenuti con temperatura superiore a 100°C, nella dose massima di 2 kg/capo/giorno, ma non si possono sovrapporre alla quota di foraggi disidratati eventualmente fornita con i mangimi.
Nell’alimentazione delle vacche da latte è vietato l’impiego di:
Nell'alimentazione delle vacche da latte possono essere utilizzate queste materie prime:
Per aumentare l’appetibilità nei mangimi composti possono inoltre essere utilizzati:
Per realizzare un corretto razionamento, la somministrazione di mangimi deve avvenire nel rispetto delle dosi giornaliere precise. Siccome è sempre necessario l'utilizzo di più materie prime, per ottenere un equilibrio tra i vari componenti della razione, sono previste anche le percentuali massime delle materie prime rispetto all'assunzione totale giornaliera di mangimi.
I mangimi devono essere accompagnati da "cartellini" in cui siano indicate le materie prime usate, che devono essere somministrate secche, quindi è vietato l'impiego di polpe di bietola inumidite. Inoltre, i mangimi non possono essere conservati all'interno della stalla.
Nell'alimentazione della vacca da latte sono vietati:
Nelle aziende agricole che producono latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano, possono essere somministrati insilati di mais (silomais e pastoni) soltanto alle manze entro il sesto mese di gravidanza (ed eventualmente agli animali da carne), a condizione che vengano rispettate determinate regole che riguardano la distribuzione degli alimenti in ambienti diversi e con attrezzature diverse cercando di evitare le possibili contaminazioni, compreso lo spandimento delle deiezioni solide e liquide provenienti dalle stalle in cui si fa uso di insilati e la condivisione in ambiente comune.
Come da regolamento le aziende agricole che hanno utilizzato insilati, possono essere autorizzate alla produzione del latte destinato al Parmigiano, solo dopo sei mesi dalla sospensione della somministrazione d’insilato.
Nel regolamento del consorzio è prevista la tecnica del "Piatto Unico", che consiste nella preparazione di una miscela omogenea di tutti i componenti della razione (foraggi secchi e mangimi semplici), prima di distribuirli agli animali.
La preparazione della miscela deve avvenire nell'azienda che lo utilizza, ma non è consentita l'aggiunta nel carro di foraggi verdi, nemmeno nel caso in cui s’impieghi il trinciato fresco di mais. Se si utilizzano foraggi verdi, questi vanno somministrati a parte; le operazioni di preparazione non possono essere eseguite all'interno della stalla. Nel caso in cui si usino insilati di mais, non può essere utilizzato lo stesso carro anche per le vacche da latte e se si procede all'umidificazione della massa, la miscelazione deve essere effettuata almeno due volte al giorno distribuendola immediatamente dopo la preparazione.
Le eventuali variazioni sulle dosi utilizzabili e l'introduzione di modalità di preparazione e di somministrazione non previste dal regolamento, sono condizionate dall'esito favorevole delle sperimentazioni e delle sperimentazioni del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che in caso di esito positivo, possono essere oggetto di richiesta di modifica del Disciplinare di produzione.
Il regolamento del consorzio del Parmigiano Reggiano sull’alimentazione prevista per le vacche da latte, si è rivelato uno strumento fondamentale per garantire la qualità e l’autenticità del nostro formaggio, prodotto di punta del patrimonio gastronomico nazionale, mettendo al bando i tentativi di frode intercettati in tutto il mondo soprattutto con l’avvento della globalizzazione, che purtroppo ha immesso sul mercato prodotti contraffatti a basso costo e di bassa qualità ben lontani dall’eccellenza della nostra produzione.
Fonte citata Consorzio del Parmigiano Reggiano